Irïari – irïai – irïatu v. tr., arare la seconda volta: la terra sta’ irïata ( diG ), la terra è pronta per la piantagione.
Iritati s. f., eredità. Denominazione della masseria e della contrada situate sul versante destro della S.S. per Lecce.
Irmicari – irmicou – irmicatu v. intr. dif., formicolare della pelle: mi sentu tutti li carni irmicari, avverto un formicolio su tutto il corpo.
I’rmici v. èrmici.
Irmicieddi s. m. pl., dim. di ermi, pasta fatta in casa lavorata col pollice e l’indice per essere ridotta a grani della dimensione del riso.
Irmitignu – irmitegna agg., pl. irmitigni – irmitegni, di colore verde vivo.
Irnata – i s. f., invernata.
Irnitìa s. m., venerdì: si ni inìa lu irnitìa, stava per giungere il venerdì.
Irtulina – i s. f., dal volg. avertula=bisaccia, una gran quantità, scarica: t’aggi’ a ffa’ na irtulina ti mazzati a propria, ti devo dare tante di quelle botte ( da La capasa, di M. Greco, atto I ). V. paliata.
Isa avv., usato nell’espressione isa isa, appena: ama sciuti isa isa, l’operazione si è conclusa appena sulla sufficienza.
Iscìlia s.f., vigilia: la iscìlia ti Natali, la vigilia di Natale.
Išci loc., dal gr.isti, sta per ‘fermati’, termine usato nel condurre animali da tiro: iiiii, forma abbreviata di išci; mannaggia išci e cuddu caminava, imprecazione innocente usata con i bambini per dire “ accidenti a quando si vuol fermare un mulo e questo non intende.
Issica – issichi s. f., vescica: l’è ssuta na issica a lu disciutu, gli è uscita una vescicola al dito ( diG ).
Išt onom., espressione usata per scacciare un gatto.
Išta s. f., vista. V. sordu.
Išticedda – i s. f., dim. di ešta, vestina.
Itarella – i s. f., chiodo corto a testa tonda e grossa, usato per suolare le scarpe del contadino.
Itetta s. f., vedetta, guardia: s’è misu a lla itetta, si è messo in guardia, in attesa.