Muštisciari – muštisciai – muštisciatu v. tr. e rifl., lett. rendere appiccicaticcio come il mosto, spiaccicare qualcosa rendendola sgradevole: quiddi to pasuli quantu pari ca l’a muštisciati tutti, quei pochi fagioli ( che hai nel piatto, non solo non li hai mangiati, ma ) li hai solo spiaccicati e resi sgradevoli.
Muštìsciu s. m., atto dell’impiastricciare. V. muštisciari.
Muštu s. m., mosto. Detto: Jè muštu ca fervi. E’ mosto in fermentazione ( si dice dei bambini, che in genere sono iperattivi ).
Musu – i s. m., muso, labbro; pulìzziti li musi, pulisciti le labbra. V. ppinzari.
Musicchi, soprannome della famiglia Fanuli.
Muta usato nell’espressione a lla surda e a lla muta, senza far sapere niente a nessuno.
Mutanti s. f. pl., mutande. Senza mutanti, soprannome della famiglia Vigilanza.
Mutazioni s. f., lett. mutamento; peggioramento delle condizioni atmosferiche dedotto dal formarsi o trasformarsi di sistemi nuvolosi: lu tiempu šta ffaci mutazioni, il tempo tende a cambiare in peggio.
Muttori s. m., rugiada: šta matina nc’era nu muttori! Questa mattina c’era molta rugiada.
Mùtula s. f., mutua, assistenza medica.
Muzzarella – i s. f., mozzarella.
Muzzicari – muzzicai – muzzicatu v. tr., mordere: si muzzicava li mani, si mordeva le mani ( per la rabbia ). Indica anche l’azione dello sbucciare le fave secche: làssimi muzzicà’ quiddi to fai, devo sbucciare quelle poche fave. Detto: A ddo mòzzica lu cani minti lu štessu pilu. Rendi la pariglia; occhio per occhio, dente per dente.
Muzzirillaru – i s. m., artigiano che lavora le mozzarelle.
Muzzirillaru, soprannome della famiglia Micelli.
Muzzoni – muzzuni s. m., mozzicone: štuta cuddu muzzoni ti sicaretta, spegni quel mozzicone di sigaretta.
Muzzoni, soprannome della famiglia Lochi.
Muzzu – a agg., pl. inv. muzzi, mutilato; si usa nell’espressione manu muzza, mutilato di una mano. E’ usato come avv. nell’espressione a muzzu, a occhio e croce. Muzzu, soprannome della famiglia Perrucci.
Muzzuni v. muzzoni.
Nota. A proposito del termine mutazioni va notato che solo da pochi anni esistono le previsioni atmosferiche basate su osservazioni scientifiche, in grado di prevedere l’andamento atmosferico anche per più giorni. Ciò non di meno, quando queste non esistevano ancora, i contadini, che gioco forza dovevano fare i conti con le condizioni meteorologiche per poter organizzare al meglio i lavori dei campi, erano in grado di prevedere il tempo del giorno dopo, proprio osservando il cielo.
Il fatto che il sole ponesse limpido, per es., dava certezza che il giorno dopo sarebbe stata una bella giornata; se nel pomeriggio appariva la veronica in direzione di Gallipoli, il tempo avrebbe peggiorato; se appariva tempo perturbato a NO, ossia in direzione di San Marzano, presto sarebbe piovuto, ecc.
The post Il dialetto del manduriano: muštisciari – muzzuni appeared first on La Voce di Manduria.