Pezza – i s. f., pezzo di stoffa: pezzi ècchj, stracci; è cchjata la pezza a cculori, ha trovato la giustificazione adatta; pezz’e capiddi, era il grido con cui certi ambulanti acquistavano le pezze vecchie e i capelli.
La pezza indica anche la forma di formaggio: na pezza ti casu, una forma di cacio.
Pezza è ancora la corteccia di un ramo usata per l’innesto: aciu minata na pezza, ho fatto un innesto a corteccia.
Indica anche una distesa incolta ed erbosa, contrapposta a màcchja, dove invece crescono gli arbusti: funci ti pezza, funghi di prato. V. carduncieddu.
Da notare che in passato i terreni coltivati a vigna venivano misurati a pezze. Nel ‘700 una pezza equivaleva a 5,67 are; quattro pezze formavano un orto.
Pezzi, antico rione di Manduria nei pressi della cappella dell’Assunta, così chiamato dalla presenza della famiglia delle Pezze, di origine greca, venuta in Casalnuovo nel XV sec.: mmeru a lli Pezzi, indicava il luogo che insisteva nei pressi della Madonna dell’Assunta, detta anche Madonna delle Pezze. Nello stesso rione, ancora nel 1879, esisteva via Pezze, corrispondente all’attuale via Fra’ Pietro Rasea.
Pezzi pezzi, soprannome della famiglia Stano.
Pezza ti li lupini, denominazione della contrada situata sul versante sinistro della prov. per Maruggio.
Pi prep., per: pi ttei, quattr’a mmei, per te, quattro a me.
Piaca – piachi s. f., piaga.
Piacessi loc., prego; si usa per invitare qualcuno a condividere ciò che si sta mangiando o bevendo.
Piaciri s. f., inv. al pl., piacere, favore, cortesia.
Pianeta – i s. f., pianeta. Usato soprattutto al sing. nell’espressione è di pianeta: osci è šciurnata ti pianeta, per dire che è segnata dal fato, quasi che una particolare influenza planetaria determini un andamento negativo dei fatti umani.
Piattera – i s. f., scolapiatti.
Piatticieddu – i s. m., dim. di piattu, piccolo piatto: s’onnu fattu sempri lu piatticieddu, si sono sempre scambiati i favori.
Piattu – i s. m., piatto: piattu cranni, il piatto grande; serviva tutta la famiglia, in quanto tutti i membri vi attingevano direttamente ognuno dalla propria parte; piattu minzanu, piatto medio; piattu spasu, piatto piano; piattu ti Crištu, vaso usato ad ornamento del Santo Sepolcro e ricavato dalla semina di chicchi di grano o di orzo, fatti crescere in un ambiente buio e perciò privi di clorofilla.
Piazzetta – i s. f., strumento in acciaio usato dal calzolaio per lucidare il bordo delle suole.
Picca avv., poco: spetta nu picca, aspetta un poco; a ppicca a ppicca, un poco la volta; picca e sempri, è meglio disporre di qualcosa in piccole quantità ma in continuazione, anziché in abbondanza e per tempi limitati; picca eti! Poteva capitarti di peggio! Picca picca, soprannome della famiglia Olivieri. Detto: Ti lu picca ni rimani, ti lu motu nci ni oli. Chi si accontenta gli avanza anche del poco che ha; chi troppo vuole è sempre insoddisfatto.
Picci s. m., inv. al pl., uccello: usato nel linguaggio inf.
Nota. Con riferimento alla parola piattu dobbiamo ricordare che Manduria annovera una secolare cultura della ceramica che risale al tempo dei Messapi, come dimostrano le caratteristiche trozzelle.
Nel XVI sec. l’arte del vasaio era un lustro della città, tanto che presso il museo ‘S. Castromediano’ di Lecce, che ognuno può visitare, si conservano ancora delle splendide maioliche.
In quel periodo verso la via di Oria è attestata via delli Cameni ( 1575 ) che, come dice la stessa parola, indica la presenza di fornaci per la cottura della ceramica. Un’altra fornace è attestata nel 1690 tra la chiesa di S. Lucia e S. Benedetto: un’altra ancora esisteva nel 1738 nei pressi del monastero delle Servite; l’ultima, più recente è esistita su via Bell’Acqua. Tanto dimostra che è stata un’attività presente per secoli, poi dimenticata insieme alla storia della città, facendo così venire meno un filone importante della economia.
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L'articolo Pezza – picci è stato pubblicato originalmente su La Voce di Manduria.