Pignoni – pignuni s. m., bica, sistemazione dei covoni di grano sull’aia in un ammasso a forma di cono. V. meta, mpignunari.
Pignu – pégnuri s. m., pegno: cinca sbaja lassa lu pignu, chi sbaglia paga il pegno.
Pijari – pijai – pijatu v. tr., prendere: l’onnu pijati li pošti, lo hanno appostato; ci si šta pija? Con chi si sta sposando? Ba pìjitila a nculu, vai a quel paese; pijari a ncapu, centrare, azzeccare.
Come v. intr., somigliare / avvenire / capitare: jé pijatu ti màmmisa, somiglia a sua madre; puei pija e ddici, poi si pretende d’aver ragione; pija e …, intercalare molto corrente, specie in narrativa, per ‘avvenne che’ … ; ddo pija pija, dovunque capita; ddonca é pijatu, ( riferito soprattutto al maltempo) , dove c’è stato maltempo.
Pijata – i s. f., presa, atto del pigliare: é štata na pijata pi cculu, è stata una presa in giro.
Pila – i s. f., sorta di vasca rettangolare in pietra in cui si lavava il bucato. Al sing., moneta, denaro: ci no nc’é la pila … , se non c’é denaro. Ha anche il significato di pila elettrica.
Pilàcciu – pilacci s. m., filaccia.
Pilatta s. f., insieme delle radici sottilissime dell’apparato radicale di una pianta.
Pilèa – i s. f., capriccio, puntiglio: no zziccà’ na pilea, non cominciare una discussione inutile.
Pilieddu s.m., pelo caprino, erbaccia infestante simile alla gramigna.
Pilisciari – pilisciòu – pilisciatu v. intr. imp., piovigginare: šta piléscia, pioviggina.
Pillai inter., perdinci, perbacco: pillai, ca pircé no ssi trasutu! Perbacco, perché non sei entrato! V. pillàrmiti. Pillai, soprannome della famiglia Dimitri.
Pillarmiti inter., per l’anima di … V. Pillai.
Pilu s.m., pelo. Al pl., particolari: mi cuntòu tutti li pili ti casa, mi raccontò tutti i particolari ( anche i più insignificanti ) della sua famiglia.
Pilu ti menna, mastite. V. cani, caninu, llišciari.
Detto: tira cchjui lu pilu ti lu nsartu. E’ più influente il legame per il coniuge che quello apparentemente più forte dei genitori e, in senso più ampio, ha più potere l’attrazione sessuale di qualsiasi altra cosa.
Pilurussu s. f. e m., lett. di pelo rosso, tipino ( che tende a stuzzicare gli altri ): bellu pilurussu ca sinti! Bel tipino che sei! V. malupinu.
Pilùšciu dal fr. peluche, s. m., panno di pelo morbido.
Piluštru n. pr. di pers., Vetusto. V. papa.
Pilusu s. m., caciotta impastata con i residui di lavorazione del formaggio. V. cazza, minura.
Pilusu – pilosa agg., pl. pilusi – pilosi, peloso: cozzi pilosi, tipo di mitili; si distinguono dai comuni mitili neri, sia per il colore marrone che per una sorta di peluria che ricopre le valve.
Circuito Publi.net
The post Pignoni – pilusu appeared first on La Voce di Manduria.