Ruminu – i s. m., fiammifero. V. luminu, pòspuru.
Rummu – i s. m., rombo, pesce piatto somigliante alla sogliola; anche scarpetta.
Rumpimientu – i s. m., fastidio, seccatura: cce rumpimientu ti škàtuli ca sinti! Quanto sei seccante!
Runcedda – i s. f., lett. piccola ronca, coltello dalla punta ricurva.
Runciddoni – runcidduni s. m., accr. di runcedda, indica una sorta di macete ricurvo usato per tagliare rami di una certa consistenza.
Rusàriu s. m., rosario: ticimu lu rusàriu, recitiamo il rosario. E’ anche n. pr. di persona, Rosario. E’ anche il nome del borgo sorto in Casalnuovo nel sec. XVIII, intorno alla chiesa omonima.
Rùsciri – ruscìi – rusciutu v. intr., lamentarsi, borbottare: iti cce šta rrusci la pignata? Controlla se la pignatta sta borbottando; no rrusci e no mmusci, è apatico. Lu massaru Cricòriu rusci rusci, titolo di una commedia in dialetto manduriano di M. Greco. V. ntrama, occa.
Rùscita – i s. f., rumore sordo e indistinto: si senti la rùscita ti l’acqua, si sente il rumore dell’acqua (sta per piovere).
Rusetta – i s. f., dolce casereccio al gusto di cannella. Indica anche il pezzo di cuoio circolare che il calzolaio applicava sulla suola della scarpa per ripararla.
Rusicari – rusicài – rusicatu v. tr. e intr., rosicchiare: mi šta rrosica lu štòmucu, ho un languorino allo stomaco. V. piscuettu.
Russa s. f., siccità: quannu è tiempu ti russa si caccia san Gricòriu, puè’ si faci lu triduu a lla Mmaculata e puei si ba ppija santu Pietru, quando è siccità forte si espone san Gregorio, quindi si fa il triduo all’ Immacolata e infine si va a prendere san Pietro.
Russu – rossa agg., pl. inv. rossi, rosso: taja ca è russu, si dice dell’anguria per invitare l’acquirente ad aprirla con la certezza che è matura; russu russu, tutto rosso; lu russu, il tuorlo dell’uovo.
Lu Russu, soprannome della famiglia Giuliano.
Rutella – i s. f., dim. di rota, rotella.
Rutera s. f., addetta alla ruota: la Pippina rutera, era una donna vissuta nella prima metà del Novecento, ufficialmente incaricata dal Comune di sovrintendere alla ruota degli esposti. Nel 1807 la funzione di rutera era svolta da una tale Carmina Carrozzi. V. rota.
Rutera, soprannome della famiglia De Santis.
Ruttizzu agg. m. sost., pietra resa friabile dalle condizioni geologiche e che per questo tende a sbriciolarsi: sotta è tuttu ruttizzu, nel sottosuolo la pietra è friabile.
Rutulì titolo della notissima canzone popolare A rrutulì rrutulà. V. lazzu.
Rutuloni s. m., accr. di ruètulu, attrezzo trainato da un cavallo che serviva a scrostare la terra.
Rutuloni soprannome della famiglia Dinoi.
Ruzza dal lat. rubia, s. f., ruggine.
Ruzzulari – ruzzulai – ruzzulatu dal volg. rutiolare, v. tr., ruzzolare, rimestare ( di fave cotte a purè ). Nella forma intr., rischiare, finire per: šta ruèzzuli ca a ccatiri, finirai per cadere. V. capasoni.
Detto: Cinca è rretu ròzzula. ( Ognuno pensi per sé e ) chi non risolve i suoi problemi, si arrangi.
Ruzzulata – i s. f., capitombolo / atto del rimestare: jè fatta na bella ruzzulata, ha fatto un bel capitombolo; cce l’a fatta na bella ruzzulata a lli fai? Hai rimestato ben bene le fave? Indica anche una certa quantità: na ruzzulata ti funci, una certa quantità di funghi ( trovati in uno spazio ristretto ). V. troppa.
Ruzzulaturu – i s. m., bastone in legno usato per rimestare un liquido o un impasto messo a cuocere, per es., il latte nella preparazione del formaggio.
Nota. La ruota azionata dalla Rutera era un contenitore che, ruotando, trasferiva il contenuto dall’esterno della strada all’interno di un’ abitazione. Il contenuto non era altro che il bambino appena nato e abbandonato dalla madre; in questo modo veniva accolto da chi, per pietà, si era votato ad averne cura. Il bambino era anche denominato ‘ esposto ‘ ( alla ruota ); da ciò il cognome di Esposito.
Per avere un’idea della consistenza della ruota, basta osservare quella che ancora oggi funziona nei conventi come quello di clausura di S. Benedetto.
La ruota che in Manduria accoglieva i bambini abbandonati si trovava sul versante sinistro di via Bianchetti, appena imboccata da via S. Antonio.
Pietro Brunetti
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