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Scarugnatu – a agg., pl. inv. scarugnati, sfortunato: ta štati scarugnati, siete stati sfortunati.
Scarzoni – scarzuni s. m., schiaffo dato sulla mascella: ti mmiscu nu scarzoni! Ti mollo un ceffone.
Scasari – scasai – scasatu v. intr., traslocare, cambiare casa: quantu scasamu ni ni ma šciri a lli casi noi, quando traslocheremo andremo ad abitare la casa di nuova costruzione.
Scassamàcchj s. f., inv. al pl., gomma per cancellare.
Scassari – scassai – scassatu v. tr., rompere, nel senso di infastidire; è molto usato nell’espressione volgare scassari lu cazzu. Ha anche il significato di cancellare.
Scaštiari – scaštiai – scaštiatu v. tr., rimuovere persona, animale o pianta da un posto in cui ha messo le radici: e cci lu scaštìa ti ddani! Chi sarà mai capace di rimuoverlo da quel posto!
Scasularmenti avv., per combinazione: scasularmenti, šta passava e bbiddi ca no nc’èrunu cchjùi, per combinazione mi trovai a passare e constatai che non c’erano più.
Scatàšciu s. m., scompiglio, baraonda, sconquasso: jè tuttu nu scatàšciu, è tutto in rovina. Anche frantieddu, scinufrèggiu.
Scatena s. f., l’atto dello zappare in profondità: sia ca si’ šciutu a lla scatena, (mangi con tanto appetito) come se avessi zappato. V. scatinari.
Scatinari – scatinai – scatinatu v. tr., coltivare in profondità il terreno con la zappa.
Significa anche scardinare, di infisso: no tti mpirniculari a lla porta ca mo la scatieni, se ti sospendi alla porta finisci per scardinarla.
Scatiri (mi) scatìu – scatutu v.intr., scadere, di porta o finestra che non chiude bene. In senso fig., non sopportare: m’è scatutu ti sobbr’a llu štòmucu, non lo sopporto più.
Scaturiri – scaturìi – scaturitu v. intr., intuire: tannu pi ttannu no nci scaturìi, lì per lì non colsi, non intuii.
Scatuta – i s. f., peggioramento: è fatta na scatuta, è fatta! Il suo stato di salute è notevolmente peggiorato.
Scaurtari – scaurtai – scaurtatu v. tr., scavare, incidere fino a bucare, anche in senso fig.: šta scauerti tantu … timmi cce uè’ ssai? Stai cercando di scavare … dimmi cosa vuoi sapere? V. cauertu.
Scazzafittari – scazzafittai – scazzafittatu v. tr., scrostare l’intonaco. V. cazzafitta.
Scazzatu – a agg., pl. inv. scazzati, schiacciato: teni lu nasu scazzatu, ha il naso schiacciato.
Nota. In passato la scatena era uno dei lavori più pesanti per i nostri contadini, in quanto si trattava di zappare il terreno in profondità, e questo richiedeva una forza non indifferente. Naturalmente, rispetto all’esito dell’aratro, il terreno risultava molto più soffice e ben lavorato. Inoltre la scatena era particolarmente richiesta per diserbare, specie la gramigna, le cui radici scendono in profondità anche di mezzo metro; in questo caso oggi si usano i diserbanti, con la conseguenza di avvelenare il terreno e i prodotti della terra.
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