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Channel: Il manduriano – La Voce di Manduria
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Il dialetto del manduriano: foca – fori.

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Foca s.f., eruzione cutanea costituita da papule pruriginose, provocate dalla puntura di microscopici parassiti presenti nei cereali e nei legumi secchi, in particolare nelle fave: è šciuta cu ppija li fai e s’è chjena ti foca, è andata a prendere le fave ed ha avuto una eruzione cutanea.

Fòciri – fucii – fotu v. tr., otturare: fuci cuddu bucu, ottura quel buco.

Fòcula – i s.f., tizzone con fiamma.

Fodda s. f., folla.

Fòffula – i s. f., mazzo di spighe di grano che si spigolavano dopo la mietitura.

Fòggia – foggi s. f., dal lat. fovea, fossa dove venivano raccolti tutti i rifiuti, compresi gli escrementi umani; generalmente era sistemata nell’orto. V. cessu, rumatu. Indica anche la buca scavata nella terra per mettervi a dimora una pianta, oppure per seminare pomodori, cocomeri, ecc.: aciu fatti na trintina ti foggi ti pummitori, ho approntato il semenzaio per una trentina di piante di pomodori.

Foggi, denominazione della contrada situata sul versante sinistro della prov. per Avetrana.

Foja – i s. f., verdura commestibile, coltivata oppure selvatica ( foji ti campagna ). Di quest’ultima sono note le seguenti varietà: cicori, sprùscini, marioli, zanguni, crištoli, paparini, carduni, frìzzuli,ecc. La verdura mista di campagna è molto indicata da consumare con le fave nel tipico piatto fave e verdura. V. faa. Detto: Fai e maccarruni òlunu a nnatuni. Verdura e maccheroni hanno bisogno di molta acqua per cuocere.

Fontichiara s. f., fonte della verità, sin. di funtanachiara.

Fora avv., fuori: l’annata è nfora, l’annata è alla conclusione.

Fòrbici – fuèrbici s. f., forbice: pija la fòrbici, prendi le forbici. V. campubassu.

Forca – forchi s. f., aratro in legno, dei più rudimentali, ancora in uso fino a qualche decennio fa, specie per l’aratura di terreni pietrosi: ali ti la forca, le stanghe che servivano a tirare la forca. V. furcina.

Fòrchja – forchj s. f., dal volg. foruculu, tana del coniglio, della volpe.

Forfei dal fr. forfait, usato nell’espressione a forfèi, per es., di un orologio che va per conto suo.

Fòrfica – fòrfichi s. f., scolopendra, insetto comune nelle nostre campagne. V. furficari.

Fori avv., lett. fuori, in campagna: šciutu fori, è andato in campagna; fori terra, in un altro paese, fuori dal territorio comunale; ti fori a nfora, da un estremo all’altro; ti fori fori, alla larga. V. intra. Detto: Ci uè’ bbiti lu riccu mpuiriri, manna li uèmmini fori e tu no nci sciri. Se vuoi un esempio di ricco che diventa povero, prova a mandare gli operai in campagna da soli senza sorvegliarli. 


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